Impariamo a raccontare storie: l’Arte dello Storytelling

Lo Storytelling è l’arte di “Raccontare delle Storie”, qualcosa che l’uomo fa fin dalla Notte dei Tempi, quando ogni viandante che trovava rifugio, ogni componente di un gruppo di cacciatori o di una carovana di passaggio raccontava una sua storia davanti al fuoco. La stessa cosa hanno fatto da sempre le nostre mamme e i nostri nonni per poterci accompagnare dolcemente al di là di quel muro che ogni notte ci trasportava in un mondo fantastico, talvolta anche poco rassicurante.

monster&co
Monsters&Co.

In ambito educativo questa potente attività ha l’obiettivo di iniziare i giovani alunni al racconto creativo di ciò che più desiderano, magari prendendo spunto da un altro racconto, cambiandone i fattori e le regole  del gioco, cooperando e interagendo,  nell’utilizzo dei propri pensieri come inesauribile materia prima. L’obiettivo è quello di accompagnare gli alunni ad acquisire una sempre più marcata capacità nel racconto ordinato e sequenziale secondo una determinata struttura narrativa, nonché nell’utilizzo sempre più appropriato dei registri dettati da questo o quel contesto.

A tal proposito vale la pena segnalare un interessante corso di formazione gratuito, badate bene, senza il conseguimento di alcun attestato né di computo orario per il raggiungimento del monte ore destinato alla formazione. Oltre a questo va anche detto che si tratta di un corso diffuso unicamente nella lingua inglese. La proposta è contenuta nella piattaforma MOOC della Khan Accademy , ed  è inserita all’interno del Pixar in a box: questa sezione propone tutti i momenti relativi alla realizzazione dei film Pixar di proprietà della Disney: pixarAnimazione, Fotografia Digitale e Virtuale, Set & Stage, Scienza del Colore e altro, tra cui appunto The Art of Storytelling  o l’Arte di Raccontare Storie. 

Il cliché per grandi e piccoli è il seguente: “Pensa a 3 storie già lette! …”.

Tranquilli! stavamo scherzando. Ricominciamo dal principio: “Pensa a 3 film o cartoni tra quelli che preferisci, individua i 3 personaggi che vuoi, attribuisci ad ognuno di loro tre caratteristiche (aggettivi). Cambia l’ambientazione e … “What if … ?” Cosa succederebbe se …. ? …”.

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Up

Da qui in poi le storie scelte cominciano a prende vita attraverso il nostro racconto e ci proiettano dalla scelta e dalla trattazione dei personaggi, dai loro bisogni e volontà, alla struttura della storia, al linguaggio visivo e a ciò che qui viene chiamato la “Grammatica del Film” (Film Grammar). Come compito finale, al culmine di quest’insolita esperienza che ci farà guadagnare punti come in un videogame (ma con una modalità molto, molto discreta) dovremo realizzare il progetto finale del nostro film (Storyboard your Film).

Cosa dire? Oltre a costituire una buonissima opportunità di formazione professionale, questa risorsa potrebbe essere adottata in una classe di una scuola superiore nell’insegnamento della lingua straniera (Lingua Inglese), o magari anche in qualsiasi ordine di scuola, previa una corretta analisi della lingua straniera e conseguente adattamento al contesto.

Disney
Inside Out

Vale sicuramente la pena provare! Basta registrarsi, anche attraverso un account G-mail già in nostro possesso (in questo caso utilizzare lo stesso nome utente e la stessa password) Dimenticavo! Le sezioni disponibili del Corso sono solamente: “We are all storytellers”, “Characters” e “Story structure” (appena uscita); le altre verranno via via pubblicate.

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App Lab la piattaforma per creare Apps

Parliamo ancora della piattaforma Code.org dove migliaia di giovani sono stati e vengono ancora introdotti alla Programmazione attraverso contenuti come Minecraft, Star Wars o Angry Birds. In Italia il progetto affiliato a Code.org e promosso dal Ministero si chiama “Programma il Futuro” e ha coinvolto migliaia di alunni dalla Primaria alla Scuola Superiore (vedi anche il post su questo stesso sito). Per quelli di loro che si sono poi cimentati a scuola nell’utilizzo del programma Scratch 2 e che intendono continuare affrontando sfide sempre più importanti, il portale Code.org ha strutturato una sezione dedicata allo sviluppo di Applicazioni.

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Si tratta di App Lab, un web-based software che, avvalendosi di blocchi colorati come avviene in Scratch, permette la realizzazione di Apps per il desktop o per dispositivi mobili come smartphone e tablet. Esse non saranno installabili ma eseguibili attraverso il browser e avranno la capacità di adattarsi ai diversi schermi. Si tratta quindi di realizzare applicazioni, giochi o quant’altro attraverso il linguaggio Javascript (che, ricordiamo, nulla ha a che vedere con Java). A differenza di Scratch l’alunno ben preparato potrà abbandonare in ogni momento l’interfaccia amichevole dei blocchi colorati ed affrontare la pagina scrivendo codice in modalità testo. Ma come preparare gli alunni a fare questo? La pagina di riferimento di App Lab si rivolge ad un pubblico relativamente grande e comunque propone una duplice possibilità di codifica: quella più ludica e colorata (sulla scia della programmazione con Scratch) e l’altra più impegnativa che si avvicina, perché no, al mondo professionale.

Laddove si verificherà la possibilità di passare dalla modalità di Programmazione più semplici a quella più complessa, e immaginiamo per quest’evenienza gli ultimi due anni della Scuola Superiore, sarà bene che l’insegnante guidi i suoi allievi più motivati a formarsi parallelamente su portali come la Khan Academy (sezione Computing) o sulla stessa pagina di App Lab dove sono riportati interessanti tutorial per introdurre gli alunni a questo fantastico mondo. Per queste risorse è fondamentale la conoscenza dell’inglese. Troppo arduo tutto ciò? Forse, ma non per questo irrealizzabile visto che le scuole superiori preparano ancora al mondo del lavoro, lavoro che oggi è sensibilmente cambiato nella sua natura.

E poi, volete mettere la soddisfazione di un giovane che riesca a creare a mettere on-line una app proprio sua? Una grande soddisfazione e sicuramente una buona premessa.

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