PIATTAFORME E-LEARNING E WEB-BASED SCHOOLS
Nel panorama educativo della riforma digitale nella Scuola italiana, sembra sempre più impellente l’esigenza di dotarsi di piattaforme didattiche utili al processo educativo, alla formazione degli insegnanti organizzati in una Community e alla creazione di Repository contenenti Learning Objects e “Buone Pratiche”. Una “Buona pratica”, nell’ambito della Didattica Digitale, potrebbe essere caratterizzata dalla presenza di due/tre discriminanti:
- il grado di coinvolgimento e partecipazione all’interno di una classe dove sono presenti i diversi bisogni educativi;
- l’impiego di una metodologia di insegnamento che incoraggi la partecipazione cooperativa, collaborativa e inclusiva (Didattica Attiva);
- l’uso di Learning Objects o strumenti che, laddove non provengano da opportunità dal Web o portali Web-based (come nel caso di code.org per il “Coding”), dovranno essere il più possibile portabili, tracciabili e modificabili a seconda dei bisogni educativi (Open Philosophy e Open Data). La loro creazione, catalogazione, grado di accessibilità, possibile modifica e fruizione non potrà prescindere in assoluto dall’impiego di software Open-Source: applicativi Freeware e Open Source come ExeLearning, Xerte, Scenari o altri prodotti freeware e commerciali permettono infatti:
- il salvataggio come Scorm (specifica per l’interazione con i sistemi di fruizione e valutazione integrata in piattaforme come Moodle o Docebo);
- la catalogazione grazie all’utilizzo dei metadati (l’equivalente dell’etichetta di un libro di una biblioteca);
- il riutilizzo in contesti spaziali e temporali diversi;
- la facile modifica e adattabilità ai diversi Bisogni Educativi grazie ai file sorgente.
Tra le più importanti piattaforme di E-learning segnaliamo:
- Moodle (Free e Open Source Learning Managemant System – LMS). Con una Community veramente importante che supporta uno sviluppo sempre puntuale della piattaforma.
- DoceboLMS (piattaforma commerciale con tecnologia Cloud, è orientata ad un bacino di utenza più ampio e che comprende e soddisfa pretese di tipo aziendale).
- E poi ancora progetti minori ma sempre importanti come Claroline (piattaforma free e Open con una Community seconda solo a Moodle), Dokeos, Chamilo, Atutor, eFront, Ilias e molte altre.
- Da tenere seriamente in considerazione anche le piattaforme che potremmo definire di tipo Social-Learning o School On-line: Edmodo, Google Classroom, Schoolology e Fidenia.
CRITICITÀ GENERALI
Al fine di consentire ad ogni scuola di fare la scelta migliore nell’impiego di una o più piattaforme di questo tipo cercheremo di evidenziare alcuni aspetti critici:
- Anche se sono in essere azioni di supporto alle scuole, resta ad oggi evidente l’inadeguatezza delle infrastrutture di Rete con bande di trasmissione ancora non all’altezza di attività E-learning e Web-based Teaching.
- Il quadro di intervento ministeriale sembra troppo generico nel panorama specialistico delle piattaforme CMS, LMS e LCMS.
- Mancano linee guida da seguire, standard da utilizzare, regole che fissino il significato condiviso di termini come “Buone Pratiche”, “Learning Object”, “Compiti di Realtà” o simili.
- Si lamenta la mancanza di una piattaforma di riferimento nazionale pronta ad accogliere prodotti creati secondo una filosofia Open Source, utilizzati e valutati dagli insegnanti stessi (siti come “Scuola Valore” e “Impara Digitale” hanno le caratteristiche di una bacheca e non credo rispondano appieno alle esigenze sopra mostrate).
- Non esiste una strategia di creazione di una Community. Di norma una Community si incontra su piattaforme strutturate e gestite da Amministratori con ruoli ben definiti, fissa regole nella strutturazione, trattazione, condivisione, sviluppo e utilizzo di strumenti, in questo caso didattici o funzionali alla Didattica. Le regole di cui sopra credo debbano guidare l’Amministratore alle scelta degli spazi virtuali da condividere, orientare tutti gli attori verso l’utilizzo di software Open Source secondo la filosofia Open Data (Moodle.org, WordPress.org, ecc. …), alimentare gli interventi e determinare le strutture di rating deputate alla scelta degli Oggetti Didattici: Learning Objects, Compiti di Realtà e Buone Pratiche.
PROBLEMATICHE E POSSIBILI LINEE D’AZIONE
A livello centrale
- Problematica N. 1: strutturare un ambiente virtuale in modalità LMS per la Formazione a livello ministeriale, con eventuali sezioni regionali in cui prevedere forum con tematiche didattiche, tecniche e altro. Non dovranno mancare gli spazi informativi, ma sarà compito dei vari amministratori-moderatori mantenere una certa coerenza nell’uso delle varie sezioni. Possibile soluzione: sarebbe indicato l’uso di Moodle, ma la scelta potrebbe essere commerciale, considerando le necessità di banda di connessione, gli spazi di archiviazione e database di una certa importanza e l’impegno non indifferente da parte degli Amministratori.
- Problematica N. 2: strutturare Repository ministeriali per la Formazione a Distanza (FAD) e Repository dove riporre Oggetti Didattici (L.O. – Learning Objects) e Compiti di Realtà (AT – Authentic Tasks). Possibile soluzione: Moodle non è un Repository, ma consente la gestione di Repository e l’importazione di contenuti grazie ai numerosi plugin. L’impiego proficuo di “Oggetti” e “Compiti” da Repository potrà essere espresso tramite un sistema di rating in una sezione del portale che raccolga gli input dalle strutture periferiche.
A livello locale per ogni singola scuola
- Problematica N. 3: strutturare un ambiente virtuale (in modalità LMS) per la Formazione in cui si potrà prevedere un Forum con tematiche didattiche, tecniche o altro e uno spazio social per aspetti informativi e organizzativi. Possibile soluzione: privilegiare Docebo o Moodle per il taglio specifico di piattaforma E-learning.
- Problematica N. 4: strutturare un Repository (in modalità LMS) dove archiviare Learning Objects o “Buone Pratiche” da utilizzare in classe e da valutare nel forum al fine di inserirli nel circuito di rating nazionale. A parte gli strumenti dal Web, per questi oggetti didattici è auspicabile il salvataggio e la distribuzione come file sorgente di “Pubblico Dominio”, nel caso sia necessaria un adattamento funzionale o un salvataggio come SCORM 1.2/2004, Web Page, ePub3 o altro (ricordiamo che il pacchetto SCORM viene utilizzato nel sistema integrato di verifica-valutazione di Moodle e di altre piattaforme commerciali, mentre la specifica Tin-Can xApi per dispositivi mobili non è nativa in Moodle). Per la creazione di Learning Objects segnaliamo gli applicativi Open Source di cui sopra: ExeLearning, Xerte, Scenari e altri strumenti freeware- commerciali. Possibile soluzione: privilegiare Docebo (a pagamento) o Moodle per il taglio specifico di piattaforma E-learning LMS.
- Problematica N. 5: favorire la creazioni di ambienti virtuali utili alla Didattica Attiva. Possibile soluzione: si potrà scegliere tra le diverse opportunità tenendo presente che:
Moodle – È una piattaforma non commerciale ed è installabile su un qualsiasi server di un provider acquistato o di nostra proprietà. È completamente free, open source e ci tutela dal possesso altrui di qualsiasi dato presente in essa. A tal proposito ci sono aziende che commercializzano Registri Elettronici per le scuole che integrano “gratuitamente” Moodle. In questo caso l’esperienza dell’Amministratore scolastico e la sua capacità di collaborazione con l’azienda sono fondamentali per rendere questo spazio agile e funzionale. Dimenticavo di dire che negli store si può scaricare l’App per Android e iOS.
Edmodo – È uno strumento sicuramente più dinamico. Assomiglia a Fidenia e per certi versi a Google Classroom.
Nasce da un progetto Open Source ed ha un accattivante fascino “social”; è gratuito anche se esistono possibilità di servizi di interfacciamento con applicazioni web-based esterne a pagamento. È integrato con le Google App Drive e Docs e permette di organizzare Classi virtuali o Gruppi di lavoro. Consente varie tipologie di accessi: oltre ad alunni e insegnanti sono ammessi esperti esterni o genitori. Cosa da non trascurare non richiede obbligatoriamente un account di posta personale per i ragazzi, ma solo un codice di partecipazione generato dalla piattaforme efornito dal docente. Disponibile l’App per dispositivi mobili.
Google Classroom – Anche questo nasce da un progetto Open Source commercializzato da Google ed è fornito gratuitamente a scuole e istituti senza finalità di lucro che lo richiedano attraverso un form di registrazione. Possiede molte delle caratteristiche di Edmodo, ma non ha l’aspetto “Social” di quello. In compenso è integrato con Google Plus e con tutte le sue Apps: si pensi che oltre a quelle più conosciute come Docs, Drive, Gmail e You Tube è prossima all’uscita Google Cast che permette la condivisione a video (lavagna LIM, videoproiettore) di tutto ciò che gli alunni stanno facendo con il proprio dispositivo in classe, provenendo però da una rete propria (il Bring Your Own Device – BYOD senza il sovraccarico della rete scolastica). Insomma Google è “tutto in uno” e potenzialmente non ha concorrenti in questo settore. A differenza di Edmodo è necessaria la creazione di un account gmail per ogni studente che volesse ricevere notifiche. Per i dispositivi mobili esiste la App GoogleClassroom per iOS, Android e ChromeOS scaricabile dai rispettivi Store.
SCELTA DELLA PIATTAFORMA
Dopo la presente analisi di cui mi scuso per la complessità e per aver dato molte cose come scontate, credo che la scelta di ogni istituto scolastico si potrà indirizzare verso l’una o l’altra possibilità o magari verso una doppia piattaforma secondo le due tipologie dominanti: una che favorisca la Formazione e l’apprendimento asincrono (Moodle o Docebo), l’altra per la creazione di classi virtuali e la partecipazione attiva degli alunni (Edmodo, Google Classroom, Scholology, Fidenia).
L’unica regola da tenere presente è quella di non creare servizi ridondanti o che si sovrappongano, complicando le situazioni e disperdendo molte delle energie unane disponibili.
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